Sono anni, ormai, che la tassazione italiana, raggiungendo livelli abnormi, ha iniziato a rappresentare il primo freno alla nostra competitività. Lo sanno bene i cittadini che, intervistati dall’Swg, ci sono detti convinti in larga maggioranza che ciò che determina gli effetti più negativi per la nostra economia sia proprio il carico fiscale. Ne è convinto, infatti, il 58 per cento degli italiani, percentuale che si aggira, più o meno, proprio al livello impositivo. Secondo il 44 per cento, invece, l’economia del nostro Paese è trascinata verso il basso dalla burocrazia. Il 43 per cento imputa al costo del lavoro le cattive performance del nostro sistema, mentre l’1 per cento crede che dipenda, fondamentalmente, dalla mancanza di investimenti in ricerca e innovazione. Il 30 per cento, poi, attribuisce le difficoltà al rapporto con le banche, mentre il 13 per cento alle concorrenza internazionale. L’11 per cento pensa che nel nostro paese ci sia un problema di infrastrutture, il 9 per cento è convinto che gran parte dei nostri problemi dipenda dall’inadeguatezza del nostro sistema scolastico, mentre solo il 7 per cento pensa che derivi dalla dimensione delle nostre imprese.