Una sentenza che farà discutere e che potrebbe aprire molte porte. Un imprenditore accusato di aver evaso l’Iva per un totale di 180mila euro invece di essere condannato è stato assolto dal tribunale di Milano. Il motivo? La tesi della difesa: “Non aveva versato all’erario l’imposta, a causa della difficile situazione economica dell’impresa”. Titolare di una azienda di informatica è stato dunque prosciolto perché il caso non sussiste, cioè “mancava la volontà di omettere il versamento”. In un primo momento in realtà l’uomo era stato condannato a sei mesi di reclusione diventati poi una multa di circa 40mila euro: la sua violazione era stata segnalata dall’agenzia delle entrate. E’ stato allora chiesto un processo con rito abbreviato: la sua azienda è in fase di fallimento. E’ stata dunque accettata la tesi della difesa che sosteneva che a causa della difficile situazione economica dell’azienda, e della crisi finanziaria dell’intero paese, non era stato in grado di fare i versamenti dovuti al fisco. Inoltre l’imprenditore aveva regolarmente denunciato all’agenzia delle entrate la somma che doveva pagare dunque non era sua intenzione evadere. Così hhanno giudicato i giudici la sua condotta: “pur rendendolo inadempiente, non poteva aver rilevanza dal punto di vista penale”.