Verso la fine del 2013 l’Italia uscirà finalmente dalla recessione, ma negli ultimi cinque anni il numero di individui in povertà assoluta è addirittura raddoppiato. Lo ha detto Antonio Golini, presidente facente funzioni dell’Istat, durante un’audizione al Senato sulla legge di Stabilità. Sulla base di quanto rilevato dall’istituto di statistica, l’andamento trimestrale del Pil italiano dovrebbe segnare nel terzo trimestre dell’anno un ulteriore calo, seppur limitato, “seguito da una debole variazione positiva nel quarto trimestre”. Su base annua la contrazione del Pil dovrebbe essere dell’1,8% rispetto al 2012, a fronte del -1,7% stimato dal governo, ma alla fine dell’anno dovrebbe terminare “la fase recessiva iniziata nel secondo trimestre del 2011″, ha fatto sapere Golini, secondo cui “l’andamento dell’attività economica prevista per l’anno in corso fornirebbe un impulso sostanzialmente nullo al 2014 per effetto del trascinamento. Rispetto alla previsione Istat dello scorso maggio, la previsione per il 2013 comporta una revisione al ribasso di 4 decimi di punto”. Si passa poi al dato più allarmante: dal 2007 al 2012, spiega Golini, il numero di individui in povertà assoluta in Italia è raddoppiato, passando da 2,4 a 4,8 milioni. Quasi la metà di questi risiede nel Mezzogiorno e oltre un milione sono minori, con un’incidenza aumentata in un anno dal 7 al 10,3%.