L’agenzia di rating Moody’s dice la sua sull’esito della crisi di governo, con la retromarcia di Berlusconi e il voto di fiducia al governo Letta. Secondo l’istituto americano, il conseguimento dei voti necessari per prorogare l’esistenza del governo è il migliore dei risultati possibili. Resta il fatto che le circostanze sono piuttosto negative. In particolare, l’instabilità politica del nostro Paese ci espone ad un taglio del rating. La fragilità dell’esecutivo si è resa evidente con l’ultima crisi e con le dimissioni dei ministri del Pdl. Tale stato di cose potrebbe ritardare le riforme strutturali necessarie per la ripresas. Secondo l’agenzia, inoltre, l’Italia non riuscirà a centrare l’obiettivo di non sforare il tetto del 3 per cento al rapporto deficit/ pil. «I ministri si sono dimessi dopo il mancato accordo su una misura essenziale per portare il deficit nel limite del 3% previsto dall’Unione Europea», dicono gli analisti dell’azienda, sottolineando come, d’altro canto, il governo delle larghe intese ha avuto pesanti difficoltà ad agire fin dal primo giorno del suo insediamento.



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