Cambiamento di rotta: dopo averlo escluso è stato riammesso l’emendamento voluto dal Pd relativo al pagamento della prima rata dell’Imu per quanto riguarda le case cosiddette di lusso, quelle che hanno una rendita di oltre 750 euro. Precedentemente l’emendamento contestato dal Pdl era stato bocciato con la motivazione di “estraneità di materia”. Per i promotori, tale emendamento permetterebbe di evitare l’aumento dell’iva al 22%. Domani l’aula voterà il sì o il no all’emendamento. Aggiorniamo dunque la notizia lasciando il testo qua sotto pubblicato in precedenza.



Si torna a parlare di Imu dopo i giorni cruciali per la stabilità di governo. Dopo la buffera portata dalla controversia giudiziaria riguardante Silvio Berlusconi, le acque sembrano momentaneamente acquietate e in Parlamento si sta procedendo al vaglio dei vari decreti per cercare di dare una spinta al paese. In particolare è tornato alla ribalta il decreto legge Imu-cig-esodati con 454 emendamenti presentati, di cui 322 non hanno passato il giudizio positivo della commissione bilancio e finanze della Camera. Tra i bocciati vi era un emandamento stilato dal Pd che prevedeva il pagamento della prima rata per le case con valore catastale che fossero al di sopra dei 750 euro, ma il provvedimento non ha passato l’esame poiché è stato dichiarato “incompatibile per estraneità di materia”. La proposta del partito democratico era stata suggerita come misura che potesse riportare l’Iva al 21%. Questo pomeriggio le commissioni daranno il via all’esame del decreto Imu-cig-esdodati e dei vari emendamenti proposti. Il 31 di questo mese scade il tempo necessario per l’approvazione e mercoledì 9 ottobre dovrebbe arrivare a Montecitorio per poi approdare nuovamente al vaglio del Senato.

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