Una manovra da 500 milioni di euro per uscire da una crisi che si fa sempre più nera. E’ questo il piano di Alitalia descritto dal segretario generale della Uil Trasporti Claudio Tarlazzi al termine dell’incontro con l’azienda. E’ stata dunque confermata l’intenzione di un aumento di capitale di 300 milioni: 150 da parte di un soggetto pubblico e 150 da parte degli azionisti, di cui 75 milioni da Air France. Se il gruppo franco-olandese non dovesse accettare tale partecipazione, allora dovrebbero intervenire le banche per incaricarsi di sottoscrivere l’inoptato. Ci sarebbero poi altri 200 milioni in linee di credito, che sommati all’aumento di capitale da 300 milioni formerebbero appunto una manovra di 500 milioni di euro. I sindacati, però, vedono sempre più vicino il rischio default: “La situazione è drammatica – ha detto il segretario generale della Filt-Cgil, Franco Nasso -. C’è il rischio di discontinuità aziendale. Dobbiamo scongiurare a tutti i costi il ricorso alla legge Marzano, perché mette gli aerei a terra con tutte le conseguenze che si possono immaginare”. “Il governo è ad un bivio, tutto è in mano al governo”, ha aggiunto il segretario nazionale della Filt Mauro Rossi, secondo cui “o si assicura la continuità dell’azienda entro 48 ore, decidendo quale soggetto pubblico far entrare, o si accetta un fallimento pilotato da Parigi”.