«La maggior parte dei critici di questa legge di stabilità fa solo filosofia del bilancio senza fornire dei numeri alternativi. La verità è che questa è una manovra che abbassa la pressione fiscale, non chiede sacrifici ed è leggera». Lo afferma l’onorevole Francesco Boccia, parlamentare del Pd e presidente della Commissione Bilancio alla Camera. Mercoledì la proposta di esentare dalle tasse quanti hanno un reddito fino a 12mila euro è saltata perché il presidente della commissione Bilancio al Senato ha giudicato che mancassero le coperture.



Presidente Boccia, ancora una volta le aspettative nei confronti di questa manovra si risolvono in un nulla di fatto…

Sono le regole con le quali si vota una manovra in Parlamento. Gli emendamenti devono essere coperti altrimenti non sono ammissibili. Se il presidente Azzolini e le strutture tecniche della Commissione Bilancio le hanno dichiarate inammissibili, è perché il testo era scritto male. Evidentemente chi ha approntato, presentato e preparato il testo di legge doveva farlo meglio.



Lei come giudica quanto è avvenuto da un punto di vista politico?

Non si è trattato di una decisione politica bensì tecnica. Oggi è prematuro dire che ci sono scelte politiche sugli emendamenti, quando da quanto mi risulta la commissione Bilancio del Senato non ha ancora iniziato a lavorare sulla parte netta delle proposte presentate. Quando inizieranno tra qualche ora avremo il quadro chiaro. Fino ad allora è prematuro dire che una proposta sia stata respinta per ragioni politiche. In molti hanno sottolineato che è una manovra poco incisiva.

Il problema è politico o che mancano i soldi?

Non ci vuole certo il presidente della Commissione Bilancio per confermare che in Italia mancano i soldi. Ritengo tuttavia che si tratti di una manovra semplice e realistica, attuata nell’interesse collettivo. Le manovre di solito erano una somma di nuove tasse e sacrifici. Questa legge di stabilità abbassa la pressione fiscale, anche se di poco, non chiede nuovi sacrifici ed è leggera. L’intensità di questa manovra può essere aumentata se il Parlamento trova le risorse tagliando ulteriormente la spesa. Si tratta di un dibattito che è appena iniziato, e che ha ancora davanti un mese pieno tra Senato e Camera.

La legge di stabilità può essere ancora migliorata?

Qualora si trovino nuove fonti di entrata il dibattito è assolutamente aperto. Penso alla web tax e alle tante proposte che sono arrivate in questi giorni per esempio a proposito della riforma della Service Tax, alla trasformazione della stessa Tobin Tax. Ci sono numerose imposte redistributive che possono portare nuovo gettito che andrà esclusivamente in riduzione del nuovo cuneo fiscale. Siamo solo agli inizi e si chiede quotidianamente un commento, ma forse la cosa più saggia è attendere la versione finale.

 

Sulla tassa dei rifiuti cambiano i nomi, ma la pressione fiscale alla fine non resta la stessa?

Dati alla mano c’è una riduzione del gettito complessivo connessa al fatto che si paga meno. La somma dell’Imu e della vecchia Tares/Tarsu è superiore rispetto alla somma delle imposte attuali incluse nella Service Tax. Poi si può e si deve dire che la Service Tax può essere migliorata sia nella sua natura che sul piano redistributivo. Io sono tra quelli impegnati a migliorarla e penso che il Parlamento lo farà.

 

Il taglio del cuneo fiscale previsto dalla manovra cambia davvero le cose per imprese e lavoratori?

Chi lo dice deve anche indicare la strada alternativa. Sento solo critici che non hanno mai un’altra soluzione. Lo ritengo un inizio importante, poi le risorse per il cuneo fiscale possono essere aumentate, basta indicare quali sono i programmi. Sono abituato a dare giudizi sui numeri che mi sono forniti, mentre la maggior parte dei critici fa solo filosofia del bilancio.

 

(Pietro Vernizzi)