Con il voto di fiducia (171 i sì, 135 i no) incassato nella notte, la Legge di stabilità è stata approvata dal Senato. Vediamo i principali provvedimenti che, con il maxiemendamento, sono stati aggiunti e tra cui spiccano il reddito minimo garantito e l’imposta unica comunale sulle case. Saltato l’aumento della platea di pensioni cui spetta l’indicizzazione al tasso di inflazione, così come le norme relative alle spiagge e alle costruzioni di aree intorno agli stadi di calcio. Probabili nuove modifiche nel passaggio alla Camera.



Sarà sperimentato nelle grandi aeree metropolitane e verrà finanziato attraverso un prelievo sulle pensioni superiori ai 90.000 euro annui. Lo strumento, che riprende l’idea del Sostegno per l’inclusione attiva del ministro Enrico Giovannini, dovrà ancora essere ben definito circa l’ammontare e la platea di interessati, ma sembra che sarà indirizzato ai nuclei famigliari e non ai singoli individui.



Arriva l’Imposta unica comunale, che è tripartita: Imu, Tasi (servizi comunali con aliquota 1-2,5 per mille e dovuta anche dagli affittuari per una parte fino al 30%) e Tari (rifiuti). Le prime case non pagheranno la parte relativa all’imposta sugli immobili (tranne quelle di lusso), mentre verseranno quella relativi ai servizi indivisibili comunali. Anche gli inquilini sono chiamati a versare la loro parte, nella misura circa dell’uno per mille. Per la prima casa l’imposta arriverà al massimo al 2,5 per mille, mentre per le seconde al 10,6. Sono previste delle detrazioni il cui ammontare spetterà ai comuni. Per le imprese sale al 30% la deducibilità da Ires e Irpef dell’Imu sui capannoni. 



Aumentano le detrazioni per i redditi più basso, che arrivano fino a 228 euro annui per chi guadagna tra i 15 e i 18mila euro. Il taglio è previsto fino a redditi di 32mila euro. Per le imprese ci saranno meno premi Inail e sgravi Irap sulle assunzioni. Sembra inoltre che il Governo intenda inserire, nel passaggio della legge alla Camera, una norma per vincolare le risorse frutto della spending review a un ulteriore taglio del cuneo fiscale.

Imposte e sanzioni arretrate si pagheranno al 100%, ma non saranno gravate dagli interessi. Entro il 30 giugno 2014 i debitori dovranno versare il 50% della somma dovuta e saldare entro il 16 settembre.

Le schede elettorali saranno più piccole. Verranno inoltre ridotti gli spazi gratuiti messi a disposizione dai comuni ai partiti per i manifesti elettorali. Election Day solo la domenica a partire dal prossimo anno per ridurre le spese. Sono previsti risparmi di 44,5 milioni di euro.

Trasferimento gratuito da una banca all’altra dei servizi di pagamento connessi ai propri conti. 

Ampliato di 45 milioni il fondo per l’ammodernamento delle strutture presso l ‘Istituto per il Credito Sportivo.

Torna pubblica con una spesa di 3 milioni.

Viene allentato per 1 miliardo di euro. I comuni virtuosi possono quindi far partire i cantieri.

I veicoli custoditi da oltre due anni, anche con le sole ganasce fiscali, potranno essere venduti per far cassa.

A parte l’intervento per finanziare il reddito minimo garantito, è saltata l’ipotesi di ampliare la platea di pensioni che possono essere indicizzate all’inflazione dopo il blocco fatto scattare dal Governo Monti.

Non è prevista la sanatoria sulle pendenze né la norma sulla sdemanializzazione delle aree marine.