Lo scorso 27 ottobre il consiglio dei ministri ha approvato una bozza di decreto legge che, secondo quanto si viene a sapere, autorizza Bankitalia ad aumentare il proprio capitale fino a 7,5 miliardi di euro. Si tratta del provvedimento preso per trasformare la banca in “public company” che, tra le altre cose, permetterà di coprire il buco lasciato dal mancato pagamento della seconda rata dell’Imu. Sempre nella bozza, si legge che “le quote di partecipazione al capitale potranno appartenere a banche italiane ed europee; compagnie di assicurazione e di riassicurazione italiane ed europee; fondazioni; enti ed istituti di previdenza e fondi pensione”. Inoltre a partire dall’entrata in vigore del decreto, “i partecipanti al capitale della Banca d’Italia trasferiscono le quote, ove già non incluse, nel comparto delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, ai medesimi valori di iscrizione del comparto di provenienza”. Coloro che vi prendono parte avranno diritto solo a dividendi annuali a valere sugli utili netti “per un importo non superiore al 6% del capitale” e viene fissato un limite di partecipazione al 5% del capitale”.



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