Dopo lo scontro di ieri tra Istat e Ministero dell’Economia sulle previsioni relative al Pil italiano tra la fine del 2013 e l’inizio del prossimo anno, arrivano oggi i dati stilati dalla Commissione Ue e diffusi a Bruxelles. Secondo queste previsioni, il nostro Pil farà registrare una contrazione nel 2013 dell’1,8%, per poi crescere dello 0,7% nel 2014 e dell’1,2% nel 2015. Il rapporto debito/pil italiano si attesterà invece nel 2013 al 133%, al 134% nel 2014 e ancora al 133,1% nel 2015, mentre il deficit si porterà al 3% quest’anno, al 2,7% nel 2014 e al 2,5% nel 2015. L’Italia, scrive Bruxelles, passa “dalla recessione a una debole ripresa trainata dall’export”. Qualche mese fa, nelle scorse previsioni economiche, la Commissione Ue aveva previsto una contrazione del Pil dell’1,3% nel 2013, mentre per il 2014 si ipotizzava un +0,7%: “La revisione al ribasso della previsione sul pil rispetto al -1,3% della scorsa primavera – si legge ancora – è motivata principalmente da investimenti significativamente bassi, un ambiente esterno meno dinamico e un più forte apprezzamento dei tassi di cambio”. Secondo Bruxelles, inoltre, gli indicatori disponibili suggeriscono che “la recessione potrebbe essere vicina a toccare il fondo. La produzione industriale è scesa a luglio e agosto, indicando un’ulteriore moderata contrazione nel terzo trimestre. Tuttavia, la migliorata fiducia delle imprese a a partire dall’inizio dell’estate, trainata soprattutto da una valutazione positiva degli ordinativi per le esportazioni, predice una graduale e debole ripresa della produzione nel quarto trimestre del 2013″. Per quanto riguarda infine la disoccupazione in Italia, la Commissione ha fatto sapere che il tasso si attesterà al 12,2% nel 2013, al 12,4% nel 2014 e al 12,1% nel 2015.



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