Angelino Alfano ha replicato in una nota alle recenti dichiarazioni del ministro dell’Economia Saccomanni: “La seconda rata dell’Imu non si pagherà – ha scritto il ministro dell’Interno -. E’ un impegno assunto con il Parlamento e con gli italiani ed è un impegno che sarà mantenuto, che dovrà essere mantenuto. Anche il ministro Saccomanni, pur nella difficoltà della situazione, ha detto che si può eliminare”. Secondo Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali di Scelta Civica e vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, le dichiarazioni di Saccomanni “sono francamente fuori tempo massimo”. “Non esiste che, a così poca distanza dalla scadenza, il Ministro dell’Economia paventi difficoltà insormontabili circa l’abrogazione per tutti della seconda rata. Si proceda attraverso il gettito – aggiunge Zanetti – che può derivare dalla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia, ma si proceda subito, perché questa farsa che, tra un ricatto e l’altro, si trascina da inizio legislatura, è durata anche troppo”.



“Non sarà facile evitare la seconda rata dell’Imu, ma si può fare”. E’ il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni, a margine della sua visita a Londra, a riaprire la discussione sull’imposta. Il motivo è sempre lo stesso: mancano le risorse per riuscire a coprire l’abolizione della rata che corrisponde a nuove entrate o tagli di spesa pari a 2,4 miliardi. “Il reperimento delle risorse non è facile – ha precisato Saccomanni -, si tratta di trovare consenso politico se si vuole intervenire in un modo rispetto che in un altro”. Bisogna adesso capire dove si riuscirà a trovare la copertura necessaria. Dal Pdl è immediatamente arrivato il commento a caldo del capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, che su Twitter ironizza: “Continua a destare tenerezza l’arrampicarsi sugli specchi di Saccomanni. Ieri su congiuntura, oggi sulla copertura Imu. Gli siamo vicini”. Come se non bastasse, il ministro dell’Economia ha dovuto fare i conti con i dati di previsione semestrale provenienti da Bruxelles, peggiori rispetto alle stime effettuate dal governo. Qualcuno, tra cui proprio Brunetta, ha definito quella caduta sull’Italia la “scure della Commissione europea”: “Ma quale scure? – ha replicato Saccomanni – Non vedo fatti nuovi. Credo che le stime europee confermino quello che sapevamo sul dato del 2013 e per il 2014 Bruxelles fa un calcolo lievemente inferiore al nostro che forse si basa su dati meno aggiornati”.

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