Ultimi cambiamenti alla legge di stabilità ieri notte, che poi è stata approvata dalla Commissione bilancio e quindi inoltrata alla Camera dove oggi si voterà. Matteo Renzi ha ottenuto di cambiare la cosiddetta web tax che riguarda i rapporti fiscali con i grandi gruppi che dominano la Rete. Detta anche Google tax, ha subito il seguente cambiamento: eliminato l’obbligo di aprire la partita Iva per tutti coloro che come soggetti individuali o aziende fanno commercio elettronico diretto o indiretto. E’ stato invece confermato l’obbligo di partita Iva per i soggetti che fanno pubblicità online o fabbisognano del diritto d’autore. Tutto questo nel tentativo di evitare quella sorta di evasione fiscale che gruppi come Google e Facebook attuano in Italia: essendo legalmente registrati all’estero, tutti i prodotti che vendono in Italia non sono tassabili o quasi e di conseguenza minimo è anche il loro contributo fiscale. E’ stato poi ritirato l’emendamento che il Pd aveva posto sulla tobin tax: si voleva allargare la platea del tassa a tutti i titoli esclusi quelli non speculativi e abbassare l’aliquota allo 0,01%.