Con 340 voti favorevoli e 155 voti contrari, l’Aula della Camera ha approvato la fiducia posta dal governo sul decreto legge cosiddetto “salva Roma”. Hanno preso il via, intanto, le dichiarazioni di voto sulla fiducia alla legge di Stabilità all’esame in terza lettura a Palazzo Madama. Il voto definitivo è previsto adesso per il 27 dicembre, quando verranno esaminati gli ordini del giorno e successivamente si passerà alle dichiarazioni di voto e al voto finale. Il Movimento 5 Stelle ha già fatto sapere che porterà avanti l’azione di ostruzionismo nel caso in cui il governo deciderà, durante il prossimo consiglio dei ministri, di non accogliere le richieste sulla revocabilità dei contratti di locazione da parte della Pubblica amministrazione.
Si sta per concludere l’iter parlamentare della legge di Stabilità. Dopo l’approvazione della Camera, la manovra passa adesso a Palazzo Madama dove in giornata riceverà presumibilmente il via libera definitivo, per poi entrare in vigore dal primo gennaio del prossimo anno. Lega Nord e Movimento 5 Stelle hanno però promesso ostruzionismo se non si deciderà di modificare un comma che di fatto cancella, o comunque svuota, la norma tanto voluta dai grillini contro gli “affitti d’oro” pagati dallo Stato. L’esecutivo si è impegnato a tornare sui propri passi attraverso un provvedimento ad hoc già nel consiglio dei ministri di venerdì prossimo, ma le rassicurazioni a quanto pare non sono bastate: “Alcuni capitoli del Salva Roma, comunque vada, resteranno negli annali delle peggiori schifezze viste in Parlamento – ha scritto su Facebook il leghista Davide Caparini -. Tra di esse spicca anche una norma promessa ma che rischia di essere inefficace: quella che consentirebbe la rescissione delle locazioni onerose di immobili da parte di pubbliche amministrazioni. In un primo momento era stata introdotta nella legge di stabilità per poi essere cancellata dal maxi emendamento del Governo. Ora la maggioranza l’aveva assicurata per garantirsi non belligeranza dei penta stellati tacendo loro di aver già introdotto, sempre nella legge di stabilità, un provvedimento che la neutralizzerebbe impedendo sollevare il bilancio della Camera dei Deputati dagli affitti milionari voluti ai tempi della gestione Violante”. Il messaggio del governo Letta e degli epigoni “della grande balena bianca”, aggiunge Caparini, “è chiaro: spendete irresponsabilmente, tanto poi pagheranno i virtuosi. Un decreto che neanche la peggiore prima repubblica sarebbe riuscita a concepire. Un decreto che sana con fondi della collettività i comportamenti dissennati di pochi. Dai comuni alle regioni, dalle agenzie fiscali alle società strumentali dei Ministeri, tutti ricorrono all’aiuto di uno Stato sempre generoso con gli amici”. Tra le altre novità, più o meno discusse, della legge di Stabilità, c’è l’esordio della nuova imposta sulla casa, la Iuc, oltre alla Tasi sui servizi e alla Tari sui rifiuti, le cui aliquote verranno presto ritoccate. Poi, ancora sulla casa, ecco la cosiddetta mini-Imu (che così “mini” poi non è) che entro il 24 gennaio prossimo farà sborsare ai residenti di quei comuni dove l’aliquota è stata alzata sulla prima casa anche fino a 270 euro circa. E’ previsto infine il taglio del cuneo fiscale, piuttosto modesto ma concentrato sui redditi più bassi, e un fondo per abbassare la pressione fiscale da rimpinguare con i proventi della lotta all’evasione e della spending review.