Resi noti i dati di Istat, Inps e ministero del lavoro relativamente al rapporto sulla coesione sociale per quanto riguarda il 2012. Dati sconfortanti che fotografano un paese sul baratro della povertà. Molti italiani di fatto sono già in quel baratro: i dati infatti dicono che non siamo mai stati così poveri a partire dal 1997. Il 12,7% delle famiglie italiane è in stato di povertà relativa con un aumento di 1,6 punti rispetto al 2011 mentre si trova nello stesso stato il 15,8% dei singoli. In stato di povertà assoluta invece il 6,8 delle famiglie e l’8% degli individui. I poveri in senso assoluto risultano raddoppiati rispetto al 2005 su scala nazionale, triplicati nelle regioni del nord. Inoltre gli stipendi in Italia sono fermi, nel 2012 gli aumenti sono stati di soli quattro euro. Nel 2012 lo stipendio mensile netto era di 1304 euro per gli italiani e 968 per gli stranieri. Il valore più basso dal 2008. I giovani senza lavoro sono cresciuti del 14% a partire dal 2008. Nel 2012 i disoccupati si contano nella cifra di due milioni e 744 mila persone, 636mila in più rispetto all’anno precedente. I posti fissi sono scesi nel 2013 dell’1,3%. Infine i pensionati: la metà di essi vive con meno di mille euro al mese. Il 38,6% prende tra i mille e i duemila e il 15,1% ha una pensione superiore ai duemila euro.