La legge di stabilità introduce, oltre a una serie di nuovi balzelli, un certo aumento del tasso di complicazione burocratica. Resta l’Imu sulle abitazioni diverse da quelle principali, ma si aggiunge, per tutte, la Iuc, suddivisa a sua volta in Tari e Tasi. Di seguito, tutte le novità rigurdanti le imposte sugli immobili.
Iuc – A partire dal 16 giugno, i proprietari di immobili dovranno pagare la Iuc, l’imposta unica comunale, suddivisa a sua volta in due distinti tributi: la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili quali l’illuminazione o la manutenzione delle strade, e la Tari, la tassa sui rifiuti. La prima sarà pagata dai proprietari e, in minima quota, dagli inquilini; la seconda dagli inquilini. Le amministrazioni comunali potranno fissare le date dei pagamenti, fermo restando almeno due rate semestrali e la possibilità di versare l’intero importo nella rata del 16 giugno.
Mini-Imu prima casa – Buona parte dei comuni italiani si è avvalsa della facoltà di aumentare l’aliquota minima (0,4% aumentabile fino allo 0,7%) relativa al 2013. Il 60% di tale aumento sarà coperto dallo Stato, il 40% dai cittadini.
Divieto dell’uso di denaro contante – Al fine di contrastare l’evasione fiscale, tutti i pagamenti degli affitti dovranno essere effettuati con mezzi tracciabili quali assegni, bancomat, bonifici o carte di credito. Fanno eccezione gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Compravendite – Gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di beni immobili vengono tassati al 9%. L’aliquota è ridotta al 2% nei trasferimenti di abitazioni qualificabili come prima casa.
Abitazioni sfitte – Torna l’Irpef al 50% della rendita catastale maggiorata di un terzo per gli immobili situati in comuni diversi da quello usato come prima casa.
Detrazioni – Sono prorogate di 12 mesi le detrazioni del 50% sulle spese di ristrutturazioni edilizia per importi fino a 96mila euro e per l’acquisto di immobili di classe A+ fino a 10mila euro. Viene prorogato di 12 mesi anche l’Ecobonus al 65%.