Nonostante il miglioramento dei mercati finanziari dall’estate scorsa e i segnali di stabilizzazione, non si vede un effettivo miglioramento dell’economia reale. A dirlo è il presidente della Bce Mario Draghi nel corso di un’audizione al Parlamento europeo. “La ripresa sarà molto graduale più avanti nell’anno”, ha aggiunto, mentre “i rischi continuano a essere al ribasso rispetto alle previsioni e possono arrivare da una domanda interna e dalle esportazioni più basse, dal rallentamento delle riforme, da fattori geopolitici, dagli squilibri tra i maggiori paesi industrializzati”. Il presidente Bce ha spiegato che “il consolidamento di bilancio ha effetti di contrazione del’economia a breve, ma è essenziale”, mentre “per mitigare questi effetti del consolidamento la chiave sono i tagli alla spesa, non gli aumenti delle tasse, che nella zona euro sono già molto alte. Serve attuare le riforme strutturali in particolare sul mercato del lavoro e su quello dei prodotti”. Non bisogna attenuare il risanamento, ha detto il numero uno dell’Eurotower, “ma attenuarne gli effetti”. Draghi è poi passato a parlare di inflazione, aspettandosi che il dato relativo all’area dell’euro, sceso al 2% a gennaio, possa scendere “sotto il 2% nel prossimo futuro”, definendo l’eventuale creazione di un meccanismo di vigilanza bancaria unico nell’area Euro “cruciale per progredire verso un’unione finanziaria”. Infine, riguardo al credito, il presidente della Bce ha spiegato che “la riluttanza delle banche a prestare non è dovuta solo a problemi di fondi”, ma anche alla “carenza di domanda”. La domanda di credito, infatti, “non sta crescendo” proprio perché “l’attività economica si è stabilizzata a un livello basso”. Con il suo intervento, quindi, Mario Draghi ha voluto comunicare che, anche se “il 2013 è iniziato con un quadro più stabile rispetto agli ultimi anni grazie alle riforme dei governi”, servono “sforzi più importanti perché la Ue possa emergere dalla crisi e ricreare fiducia e crescita. Non c’è ancora un miglioramento dell’economia reale, sebbene ci siano segnali di stabilizzazione”. Il presidente dell’Eurotower si dice inoltre convinto che per assistere a una “graduale ripresa” sarà necessario attendere “la seconda metà dell’anno”.
“Il consolidamento è necessario – ha detto Draghi riguardo la pressione fiscale – sappiamo che ha effetti sulla contrazione economica a breve termine ma non si deve abolire o attenuarlo. Si possono però mitigarne gli effetti, ad esempio costruendo un consolidamento basato meno sull’aumento delle tasse, che nella zona euro sono già molto alte”.