Altra apertura in rosso oggi per le borse europee dopo il lunedì nero e il rialzo di ieri. Per la brutta performance dell’altro giorno, sul banco degli imputati sono finite Italia e Spagna. Nel caso del nostro Paese, oltre alle vicende di Mps, nel mirino sono finite le promesse elettorali di Silvio Berlusconi. La Spagna è invece alle prese con uno scandalo che colpisce il Partito polare del Premier Mariano Rajoy, che avrebbe intascato, secondo quanto ha scritto El Pais la scorsa settimana, circa 25.000 euro all’anno dal 1997 al 2008. Il tutto sarebbe oltretutto frutto di fondi neri destinati al partito. Si tratta, com’è facile immaginare, di accuse gravissime, che hanno portato il Psoe, il principale partito di opposizione, a chiedere le dimissioni di Rajoy. Il Premier da parte sua ha parlato di falsità, ma se il tutto venisse comprovato sarebbe inevitabile la caduta del governo e il ritorno alle urne per la Spagna. Per questa incertezza, quindi, i mercati avrebbero mostrato timori l’altro giorno. Per capire meglio la situazione, ilsussidiario.net ha intervistato Javier Morillas Gomez, Professore di Economia applicata all’Università San Paolo-Ceu di Madrid.



Dopo la crisi delle casse di risparmio, gestite da uomini scelti dai partiti a livello locale, questo scandalo non rafforza certo l’immagine della politica…

In effetti è così. Le notizie sulla corruzione e il finanziamento illecito dei partiti screditano i politici e allontanano i cittadini dalla vita pubblica. Tuttavia le accuse – che sono molto gravi per il Pp – vanno dimostrate. Finora è stato il Psoe l’unico partito condannato per finanziamenti illegali, insieme a un altro importante partito di Barcellona.



La colpa della brutta giornata sui mercati di lunedì è stata attribuita in parte alla situazione della Spagna. Cosa ne pensa?

Il “giorno nero” c’è stato in tutte le Borse ed è coinciso con l’apertura di posizioni short sul mercato spagnolo, oltre che con le prese di beneficio dopo il rally rialzista dei primi mesi dell’anno. Non credo quindi che si sia trattato di una reazione alle gravi accuse di corruzione che sono piovute sul partito di governo spagnolo.

Oltre alle vicende spagnole, è stato detto che anche quelle italiane hanno influito sull’andamento dei mercati: perché, secondo lei, sono così sensibili a quello che succede in Spagna e in Italia e non in altri paesi europei?



Spagna e Italia sono due delle quattro grandi economie dell’Eurozona. Pertanto è logico che ci sia questa “sensibilità”. È evidente che nei nostri paesi abbiamo carenze istituzionali che invece non ci sono in Francia o in Germania. Bisogna quindi continuare a fare le riforme strutturali.

 

Secondo lei, cosa succederebbe se in Spagna si tornasse a votare?

 

Ci sarebbe una maggiore dispersione del voto. Il Pp potrebbe perdere fino a 45 seggi, ma manterrebbe comunque la maggioranza. Sicuramente crescerebbero le estreme.

 

C’è il rischio che le riforme iniziate da Rajoy possano essere cancellate in caso di elezioni e vittoria del Psoe?

No. Credo invece che il Psoe sia contento del fatto che il Pp, come partito di Governo, stia riducendo la spesa, il deficit e facendo le altre riforme: vorrebbe infatti tornare a governare con tutte le misure più dure da far accettare dai cittadini già adottate.

 

(Lorenzo Torrisi)