Mario Draghi scende in campo a difesa della Banca d’Italia colpita anche lei dallo scandalo che sta travolgendo Monte dei Paschi. Bankitalia infatti è accusata da molti di non aver vigilato nel modo corretto su quanto riguarda l’acquisto derivati e la scalata ad Antonveneta dall’ex vertice della banca di Siena. Accuse pesanti che però adesso Mario Draghi rimanda al mittente. Fu lui, spiega, a firmare due delle ispezioni sul conto del Monte Paschi: “Sulla vicenda molto rumore elettorale, bisogna fare la tara su quello che si legge”. Sarebbe dunque il fatto che la banca toscana è legata da sempre alla sinistra, prima il Pci e oggi il Pd, la causa vera delle accuse rivolte? Bankitalia comunque avrebbe le mani pulite. Per Draghi infatti esiste un rapporto dettagliato che dimostra come si sia fatto tutto quello che andava fatto e anche in modo veloce. “L’operato fu corretto, lo ha riconosciuto anche il Fondo monetario internazionale: c’è il rapporto del team di valutazione finanziaria del Fmi dichiarò pubblicamente che l’azione fu tempestiva e appropriata”. Mario Draghi, lo ricordiamo, da quando è scoppiato il caso MPS ha subito accuse e attacchi anche da alcuni settori della Bundesbank e della stampa tedesca, da sempre ostili al ruolo da lui svolto ai vertici della Bce. Tornando sul caso MPS, Draghi spiega che adesso la banca toscana dovrà portare avanti la sua ristrutturazione cercando di tornare in grado di generare profitti. Per quanto riguarda Bankitalia ha voluto invece spiegare come essa non disponga di poteri di intervento politico o giudiziario. Sul ruolo che invece dovrà avere la Bce come organismo di vigilanza delle banche europee, Draghi ha detto che se questi poteri ci fossero già stati in passato sarebbe stato meglio per tutti: “La banche centrali dovrebbe avere il potere di rimuovere i manager qualora necessario”. Sul caso giudiziario in sé invece, ricordiamo come ieri la Guardia di finanza avesse disposto il sequestro di 40 milioni di euro in liquidità e titoli bancari, relativamente alle operazioni messe sotto indagine.
Le accuse rivolti ai compmmenti del vertice bancario durante il periodo incriminato rimangono pesanti, ad esempio la frode e l’attività tenuta nascosta a chi di dovere.