Intervenendo la Forex di Bergamo, Ignazio Visco, il governatore della Banca d’Italia, si è detto convinto della necessità di una radicale modifica alla disciplina, per rafforzare i poteri dell’istituto di Via Nazionale. Secondo Visco è necessario che, laddove vi siano fondate evidenze, possa opporsi alla nomina o rimuovere i vertici delle banche. «Quando l’intermediario non è in crisi la Banca d’Italia può chiedere gli azionisti di rinnovare il vertice ma non può incidere sulle loro decisioni né rimuovere un amministratore», ha spiegato. Da giorni Palazzo Koch è nella bufera, accusato di non aver compreso per tempo, o di aver compreso e taciuto, la gravissima situazione in cui si trovava il Monte dei Paschi di Siena. In particolare, la scriteriata operazione di acquisizione dell’Antonventa dal Banco di Santander a 3 miliardi in più rispetto al precedente prezzo di acquisto, pare fosse nota a Bankitalia, all’epoca guidata da Mario Draghi. Visco, rivendicando e difendendo l’operato dell’istituto, si è impegnato a migliorarne la comunicazione in merito alla sua attività di vigilanza. Poi, ha spiegato che sul sito della Banca d’Italia è presente una scheda riassuntiva in cui vengono esplicitati modi e tempi dell’azione di vigilanza bancaria, «prestabiliti e rigorosamente formalizzati in ogni passaggio». Si tratta, ha sottolineato, di procedure estremamente complicate non solo per i profani, ma per gli stessi addetti ai lavori. Gran parte del suo intervento è stato dedicato, com’era ovvio, allo scandalo che ha colpito la banca senese. Via Nazionale, secondo il governatore, è stata in grado, «in un contesto di gravi e crescenti tensioni finanziarie» di operare affinché fosse migliorato «il grado di capitalizzazione» di Mps e per avviare «normalizzazione la precaria situazione della liquidità. Le transazioni ritenute illegittime sono state portate a conoscenza delle competenti autorità giudiziarie, alle quali la Vigilanza della Banca d’Italia e l’Unità di Informazione Finanziaria, per le questioni di rispettiva competenza, offrono piena collaborazione». Più in generale, Visco ha sostenuto che la banche in perdita non devono distribuire ai propri manager dei bonus. Altresì, eventuali benefit dovranno essere conferiti esclusivamente nel caso di risultati reddituali effettivamente raggiunti.
Visco ha speso anche alcune parole sulla situazione italiana, invitando a non abbassare la guardia sulle riforme, ma a proseguire i programmi di consolidamento dei conti pubblici.