E’ allarme disoccupazione, ancora una volta. La Banca centrale europea, nel suo ultimo bollettino mensile, fa sapere che nell’area euro le condizioni del mercato del lavoro “si sono ulteriormente deteriorate negli ultimi trimestri”. Per il futuro, inoltre, “non si segnala alcun miglioramento”. Anzi, dall’Eurotower ci si attende “un ulteriore incremento della disoccupazione”, giunta ormai al massimo storico dell’11,9%. Le cause, si legge ancora nel bollettino, sono da ricercare “nella debole attività economica e degli aggiustamenti del mercato del lavoro in corso in diversi Paesi dell’area”. Nonostante l’aggravarsi della disoccupazione, a migliorare è il mercato dei titoli di Stato, in particolare di Italia e Spagna: tali miglioramenti, riferisce ancora la Bce, “hanno trovato riflesso anche nella vigorosa domanda manifestata in occasione delle aste regolari dei Tesori italiano e spagnolo”. “Nonostante ciò, nei mercati finanziari continuano a prevalere tensioni”. Da Francoforte viene inoltre spiegato che un eventuale pareggio di bilancio dell’Italia, in linea con i parametri di Maastricht, “dovrebbe comportare la chiusura della procedura per deficit eccessivo avviata nel 2009”. Dal secondo semestre 2013, osservano i tecnici della Banca centrale europea, gli indicatori suggeriscono “che l’attività economica dovrebbe cominciare a stabilizzarsi nella prima parte dell’anno” nell’area euro e “dovrebbe iniziare a manifestarsi una graduale ripresa”. Rimane però il fatto che il debito pubblico in molte economie avanzate “ha raggiunto livelli raramente osservati in tempo di pace”, si legge nel bollettino. Questo livello, inoltre, resterà elevato dopo l’”impennata” che ha seguito la crisi finanziaria. La Bce ha segnalato anche “effetti avversi che un elevato debito sovrano, specie se superati certi livelli in rapporto al Pil, potrebbe avere sulla crescita”.



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