Sono dati che fanno paura quelli denunciati in un rapporto a cura di Confcommercio. Dinamica del Pil con stime tagliate al ribasso, consumi che diminuiscono, ma soprattutto un vero e proprio boom dei poveri: ogni giorno, secondo il rapporto, ce ne sono in Italia 615 in più. Nel 2013 si è già superata la quota di 4 milioni di cosiddetti poveri. Non poveri relativi, attenzione, ma “assolutamente poveri”: per la fine del 2013 si stima che si supererà la quota di 3,5 milioni già certificati dall’Istat nel 2011 e cioè il 6% della popolazione del nostro paese. La previsione è che si raggiunga quota 4,2 milioni di poveri totali. Lo studio è stato presentato a Cernobbio all’interno del Misery index Confcommercio (MiC), il nuovo indicatore macroeconomico mensile di disagio sociale. Viene detto come l’Italia in cinque anni abbia prodotto 615 poveri ogni giorno e il numero è destinato a salire. La crisi colpisce dunque sempre di più e non si vede alcuna luce alla fine del tunnel come pure qualcuno diceva poco tempo fa. Il crollo dei consumi invece è destinato ad aumentare con un 2,4% previsto nel 2013 mentre le spese sono destinate ad aumentare dello 0,3%. Si prevede che alla fine del 2014 ogni persona avrà subito una perdita dei consumi stimabile in 1700 euro: il 2012 viene definito l’anno peggiore della storia della Repubblica italiana con un crollo dei consumi pari al 4,3%. Il Pil invece sarebbe destinato a scendere nel 2013 dell’1,7% mentre solo cinque mesi fa si parlava dello 0,8%. Proprio ieri il ministro Grilli aveva parlato per il 2013 i un Pil in calo dell’1,3%. Tutto questo porterà, si dice sempre nel rapporto, a una chiusura di circa 90mila imprese del terziario nel biennio 2013-14. In questo quadro, dice il presidente di Confcommercio, un ritorno alle elezioni produrrebbe un effetto drammatico. Sulla situazione si registra anche un intervento di Codacons che dice come le persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese siano ormai i 2/3 dell’intera popolazione italiana. 



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