Al Salone dell’auto di Ginevra, l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, ha descritto le prospettive del periodo che si prospetta, in questo caotico dopo elezioni. L’imprenditore italo-canadese non ha nascosto le sue preoccupazioni. Spiegando, anzitutto, che a prescindere dalle sue preferenze personali, quel che serve in questa fase è un governo stabile, a tutti i costi. Ma, come è noto, non sussistono le condizioni perché questo possa accadere. L’ingovernabilità, come ha sottolineato, determina l’instabilità nei mercati. E questo non è bene per il Lingotto, le cui vendite andranno male anche nel corso del 2013. «Il traino – ha aggiunto – verrà dagli Usa». Marchionne, in ogni caso, ha voluto rassicurare circa i prossimi investimenti. Ci saranno, quelli previsti sono stati tutti confermati. Salvo che non si concretizzi uno dei più temibili fantasmi dell’intera Europa. Ovvero, che l’Italia esca dall’euro. Parlando del rinnovo del contratto, rispetto al quale è in atto una vertenza sindacale, ha detto che non ci dovrebbero essere particolari problemi: si farà. Infine, Marchionne ha parlato di Chrysler, affermando che non sarà necessario alcun aumento di capitale. Fiat riuscirà da sola ad acquistare le quote azionarie ancora in mano al fondo Veba.



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