Sembra ormai una consuetudine triste. Ogni volta che l’Fmi pubblica le stime sulla crescita globale, lo fa tagliandole rispetto alle precedenti. Se si pensava che il Pil mondiale sarebbe cresciuto, per quest’anno, di 3,5 punti percentuali, ora l’organismo internazionale è stato costretto a smentirsi, al ribasso, indicando la crescita ventura in soli 3,3 punti. A pesare sui calcoli, la situazione italiana, dove a più di un mese e mezzo dalle elezioni ancora non è stato possibile costruire un nuovo governo. Mai prima delle precedenti previsioni si sarebbe pensato che sarebbe andata a finire così. Contestualmente, l’Fmi ha spiegato che le economia periferiche dell’Eurozona stanno affrontando una serie simultanea di fattori rischiosi, come bassa crescita ma debiti e tassi d’interesse elevati. Per quanto riguarda l’Italia, si ipotizza che il pil si contrarrà, per il 2013, di un ulteriore 1,5 per cento, rispetto alle stime precedenti che davano la recessione all’1 per cento. Per il 2014, invece, si conferma una crescita di mezzo punto percentuale. Va detto che la rilevazione non tiene conto degli effetti attesi dallo sblocco dei pagamenti dei crediti vantati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni.



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