L’ipotesi di restituzione dell’Imu si sta rivelando, per il governo, un problema non indifferente. Senza l’introduzione nel programma del provvedimento, il Pdl non avrebbe mai accettato di sostenere l’esecutivo di Enrico Letta. Tuttavia, considerando le elevate aspettative il premier e, in particolare, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, sono stati costretti ad una parziale marcia indietro. Quest’ultimo, in particolare, ha precisato nel suo intervento che l’Imu non sarà eliminata. Il provvedimento in cantiere rappresenta esclusivamente una proroga della rata di giugno. Tanto è bastato per mettere il Pdl sulla difensiva. Berlusconi ha, infatti, immediatamente fatto presente che il suo partito non sosterrà mai, neppure con un appoggio esterno, un governo che non dovesse prestare fede all’impegno assunto; ovvero, quello di cancellare l’Imu ma, al contempo, restituire l’importo già versato. Nel frattempo, interviene l’Europa a complicare lo scenario. Un portavoce della Commissione Europea, a chi gli chiedeva se gli organismi comunitari potrebbero mai accettare l’abolizione dell’Imu, ha risposto dicendo che gli obiettivi di bilancio restano invariati. Poi, ha aggiunto: «il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento».



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