Il bilancio di una banca d’affari è sicuramente una delle cose più complesse che avreste la possibilità di avere davanti. Leggerlo sarebbe impossibile alla maggior parte della popolazione mondiale, per la quantità e per la complessità delle informazioni. Il problema è che, a quanto pare, i bilanci sono spesso non letti anche da chi, quelle banche, deve regolarle e controllarle. La Bundesbank sta indagando, ora, solo ora, su un potenziale occultamento di esposizioni in derivati, con una perdita di 12 miliardi di euro, da parte di Deutsche Bank.
Non sappiamo se questa perdita fosse potenziale o consolidata, ma sappiamo che se fosse stata resa nota la banca centrale tedesca avrebbe dovuto valutare il patrimonio di Deutsche Bank non più “sicuro” e sarebbe dovuta intervenire con un aiuto pubblico. Un aiuto pubblico è un intervento di iniezione di liquidità per la banca in crisi che però, spesso, impone delle restrizioni alla sua normale gestione. Restrizioni come il divieto di pagare dividendi agli azionisti o bonus ai manager, per esempio. Proprio per evitare queste restrizioni, Deutsche Bank avrebbe abbellito i propri bilanci.
La finocchiona è un salame nel cui impasto si mettono i semi del finocchio. Il loro aroma altera il senso del gusto, e per questo gli osti la offrivano agli avventori, per non far loro sentire che il vino che avrebbero poi servito non era buono. Gli avventori alla fine lo avevano capito, ma continuavano a mangiarla perché andava bene anche a loro.
È ciò che, probabilmente, è accaduto in Germania, perché è molto poco verosimile che una banca centrale non si sia accorta di perdite per 12 miliardi di euro, di un soggetto sottoposto al suo controllo. È ciò che probabilmente è accaduto negli Usa, dove una inchiesta sta cercando di verificare se JP Morgan ha nascosto alla Fed perdite per 6,2 miliardi. È ciò che, probabilmente è accaduto in Italia, perché è molto poco credibile che la Banca d’Italia non si sia resa conto di ciò che accadeva sui portafogli del Monte dei Paschi di Siena. In tutti questi casi, o il regolatore non era capace di leggere i bilanci o non li ha voluti leggere.
Tra i due, non importa cosa sia più grave. Importa invece che queste banche abbiano pagato negli anni dividendi e bonus, producendo utili spesso fittizi, e prendendo dei rischi molto alti sui mercati finanziari, certi che se le cose fossero andate male lo Stato sarebbe intervenuto a salvarle. Questo è uno dei casi in cui lo Stato siamo veramente noi, perché per salvare le banche, sinora, sono stati usati i soldi dei contribuenti.