WhatsApp non è in vendita. Non c’è nessuna trattativa con Google. La smentita arriva proprio dai diretti interessati, ovvero dai vertici della società Neeraj Arora, business development head di WhatsApp, che hanno rilasciato una dichiarazione a AllThingsD. La notizia era circolata dopo gli ultimi rumor sollevati nei giorni scorsi relativi a una possibile acquisizione da parte del gigante di Mountain View, disposto ad aggiudicarsi la popolarissima applicazione per la messaggistica istantanea (i cui ricavi sono pari 100 milioni di dollari l’anno, con un monte di messaggi processati al giorno pari a 18 miliardi) Mountain View alla modica cifra di un miliardo di dollari. A riportare per prima l’indiscrezione era stata Digital Trends, sottolineando che trattativa sarebbe stata in corso ormai da più di quattro settimane con solo la cifra esatta da stabilire e che l’annuncio sarebbe stato dato nel breve termine. Al momento o l’affare è saltato oppure non c’è mai stato un tavolo di trattative. Fatto sta che tornando al campo delle ipotesi si fanno largo molti possibili scenari.
Il colpo avrebbe permesso a Google di avvicinarsi a Facebook e Microsoft che hanno puntato tutto su sistemi di messaggistica: il social network attraverso il suo Messenger, l’azienda fondata da Bill Gates con Skype, acquistato nel 2012 per otto miliardi di dollari. Ma non è tutto, visto che la casa di Mountain View, in California, avrebbe potuto competere ancora meglio con Facebook nel comparto social, portando i milioni di utenti di WhatsApp nel social network Google +. Ma c’è dell’altro perchè WhatsApp avrebbe potuto dare ad Android (il sistema operativo sviluppato da Google) un servizio di messaggistica simile all’iMessage di Apple (l’applicazione, creata nel 2009 da due veterani di Yahoo!, è attiva in più di 100 Paesi: ogni giorno si scambiano 10 miliardi di messaggi).
Pare, però, si sia trattato di una bufala che ha fatto il giro del web, di una bolla di sapone, scoppiata in poche ore. Tanto è bastato perchè gli analisti di tutto il mondo cominciassero a fare le proprie supposizioni e a farsi alcune domande: l’acquisizione è una mossa intelligente?WhatsApp vale davvero tutti quei soldi? Cosa sarebbe cambiato a livello del panorama digitale globale?
Su PandoDaily, ad esempio, Michael Carney ha colto la palla al balzo per invitare Yahoo – e non Google – a comprare o sviluppare una piattaforma di messaggistica mobile (in quanto ne avrebbe assai più bisogno).