Ancora un dato negativo per la produzione industriale, che a marzo fa registrare un ribasso dello 0,8% rispetto al mese di febbraio e del 5,2% su base annua. A rilevarlo è l’Istat, secondo cui nella media del trimestre gennaio-marzo lo stesso indice ha subìto una flessione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2013, l’indice è diminuito del 5,2% in termini tendenziali (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 di marzo 2012). Nella media del primo trimestre dell’anno la produzione è scesa del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’istituto di statistica fa inoltre sapere che gli indici (corretti per gli effetti di calendario) registrano a marzo 2013 una crescita tendenziale per il solo comparto dell’energia (+2,2%), mentre significative flessioni si rilevano per i raggruppamenti dei beni strumentali (-8,0%), dei beni intermedi (-6,5%) e dei beni di consumo (-4,5%). Nel confronto tendenziale, a marzo 2013, i settori in crescita sono quelli della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+6,3%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,4%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,8%). Infine l’Istat comunica che il settore che, in termini tendenziali, registra a marzo la più ampia variazione negativa è quello dell’attività estrattiva (-16,0%).



Leggi anche

SALARI IN ITALIA/ Il divario col resto d'Europa che rischia di aumentare anche nel 2025DALLA GERMANIA/ Il momento no di economia e ferrovie con la sorpresa di Trenitalia