Beppe Grillo, ad Ancona, ha affrontato la questione della cantieristica italiana con una delegazione della Fincantieri. Ritenendola estremamente seria, ha ricordato, da buon genovese, di esser nato e cresciuto nei porti. E ha parlato della necessità di trovare una soluzione che consenta la riconversione. «Vanno a fare le navi in Corea, esportano lavoro. Noi abbiamo delle eccellenze che non possiamo lasciare al privato e svendere al privato, come la Fincantieri, l’Ansaldo. E’ un delitto contro l’umanità», ha spiegato, dicendosi convinto che lo Stato debba tornare a fare lo Stato. Significa, cioè, che dovrebbe farsi carico della situazione assumendo la responsabilità della conversione e dei progetti. Il comico genovese ha, inoltre, spiegato che l’M5S intende portare in Parlamento un progetto di rottamazione della grandi navi. Secondo lui, questo sarà il business del prossimo ventennio. «Ci sono migliaia di traghetti fermi che non si possono lasciare lì per molto, perché poi c’è inquinamento, e che invece si potrebbero smontare, prendere le parti che servono, rivenderle». Insomma, secondo Grillo, si potrebbe tornare a dar lavoro alla gente. Un altro modo – ha aggiunto – potrebbe essere quello di riconvertire le miniere di stagno chiuse del Galles che, una volta bonificate, sono diventate un’attrazione per i turisti.



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