La Banca centrale europea tenta nuovamente di dare una sferzata all’economia attraverso la sua politica monetaria. I tassi di interesse hanno raggiunto uno tra i punti più bassi della storia. L’istituto ha deciso di tagliarli di ulteriori 25 punti base, ovvero dello 0,25 per cento. Sono passati, quindi, dallo 0,75 per cento allo 0,50. Il tasso sui prestiti marginali, invece, è sceso di mezzo punto, all’1 per cento, mentre quello sui depositi resta invariato allo 0 per cento. La decisione era particolarmente attesa, mentre l’ultimo intervento era stato del luglio scorso, ben 10 mesi fa, quindi. Così, il governatore Mario Draghi è riuscito ad averla vinta sui falchi della Bundesbank tedesca. Considerando il rallentamento della ripresa economia sia negli Stati Uniti che in Cina, pare non vi fosse alternativa. D’altro canto, secondo un sondaggio che è stato condotto da Bloomberg, ben 44 economisti su 70 interpellati si aspettavano e auspicavano una mossa del genere. La notizia ha galvanizzato Piazza Affari che, poco prima dell’operazione, stava perdendo lo 0,35 per cento mentre ora cresce dello 0,11 per cento. Ben anche le principali borse europee. Contestualmente, l’euro ha ripreso a salire sopra quota 1,32 dollari, mentre lo spread tra Btp e Bund è sceso a quota 264.