Solo pochi mesi fa l’Inps aveva invitato i medici fiscali e legali a tagliare il 3 per cento dei certificati di malattia erogati. Con un’apposita circolare, aveva fatto presente che la misura si era resa necessaria per ridurre i casi di assenteismo. Che, è bene ricordarlo, incidono in maniera negativa sulla produttività dell’intero Paese: chi non si reca al lavoro per motivi fasulli, infatti, oltre a privare l’azienda per la quale lavoro del suo contribuito, riceve egualmente lo stipendio che viene pagato proprio dall’azienda e, dal quarto giorno, dall’Inps. Ebbene, è evidente che potenziare i controlli, a fronte di un maggiore esborso nell’immediato, sul breve-lungo periodo garantisce un recupero di produttività e una riduzione delle spese. Ebbene, l’Inps, paradossalmente, ha stabilito che non saranno più effettuata visite fiscale per le essenze per malattia negli enti pubblici. Il motivo è semplice: non ci sono più soldi. Non solo: pare che ci potrebbe essere un esubero di un migliaio di medici. Il blocco è volto a raggiungere l’obiettivo di 500 milioni di risparmi sul bilancio 2013, così come prevede la legge di stabilità. La Fimmg Inps, sindacato dei medici di famiglia, ha lanciato l’allarme, spiegando che misura potrebbe portare, per l’appunto, ad un migliaio di licenziamenti.



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