Brutte notizie per gli “svapori” i fumatori di e-cig, la sigaretta elettronica. Per coprire la mancanza del gettito dato dall’aumento dell’Iva che, come si sa, è stata rimandata al primo ottobre contro il previsto primo luglio, ovviamente bisogna reperire altri soldi per non fermare “l’azienda Italia”. Se un tempo in casi analoghi ci si precipitava ad aumentare le sigarette al tabacco, fonte sicura di gettito, oggi si preferisce andare verso la sigaretta elettronica, visto il business che sta diventando con sempre più clienti. Ecco allora che, secondo la bozza del decreto resa nota da Il sole 24 ore, “I prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati nonché i dispostivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo, sono assoggettati ad imposta di consumo nella misura pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita al pubblico”. Una tassa notevole dunque come si vede. Il problema infatti è reperire 864,6 milioni nell’anno in corso, 117 l’anno prossimo, 112 nel 2015 e 51 nel 2016. Ma non basta tassare la “svapora”. Si interverrà, sembra anche sugli acconti Irperf del periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013. L’imposta sul reddito delle persone fisiche viene alzata al 100% contro l’attuale 99%. Produrrà nel 2013 effetti solo sulla seconda o unica rata di acconto Irpef. Aumenterebbe anche la misura dell’acconto dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società, dal 100 al 101%. Tutto questo a fronte della dichiarazione del ministro della pubblica amministrazione che invece sostiene che si procederà solo con l’aumento delle sigarette elettroniche.