Dato che dal gennaio 2014 i Comuni potranno riscuotere autonomamente i propri tributi, i gabellieri privati sono partiti alla carica. E potrebbero fare rimpiangere la tanto odiata Equitalia. Come riporta Mario Sensini in un articolo pubblicato su il Corriere della Sera, le percentuali richieste, e le pratiche adottate nei confronti dei contribuenti dalla altre società sono tutt’altro che auspicabili. Per esempio, Trentino Riscossioni chiede un aggio (la percentuale ritenuta a titolo di risarcimento per il proprio operato da parte degli esattori sulle somme riscosse per conto dello stato, dei comuni e delle province) del 23% sulle somme incassate a seguito di accertamento, mentre sulle riscossioni chiede il 9%. Queste ultime, tuttavia, scattano a solo un mese dall’ingiunzione, e non due mesi come fa Equitalia). L’aggio praticato da Equitalia ammonta al 9% sull’incasso dei vecchi ruoli e dell’8% su quelli emessi a partire dall’anno in corso. Laddove il ritardo superi i 60 giorni, l’aggio viene addebitato interamente al contribuente. Altrimenti, viene suddiviso con l’ente creditore. Nel caso dell’Imu, poi, è previsto l’1% se è pagato con bollettino postale, mentre per la riscossione spontanea della multe ammonta al 9%. Nel comune di Sperlonga, poi, l’aggio per la riscossione è stato fissato al 18%, mentre a Prato, la Serit chiede il 10.



Leggi anche

SALARI IN ITALIA/ Il divario col resto d'Europa che rischia di aumentare anche nel 2025DALLA GERMANIA/ Il momento no di economia e ferrovie con la sorpresa di Trenitalia