Gli enti commerciali ecclesiastici dovranno pagare l’Imu entro il 17 giugno, così come tutti gli immobili diversi dalla prima casa, quali le ville di lusso, i capannoni, i fabbricati, i negozi, gli alberghi e via dicendo. Laddove, tuttavia, si tratti di immobili ad uso misto, cioè sia commerciale che no, è previsto un rinvio. Si è ritenuto, infatti, che non siano ancora disponibili i dati precisi relativi alle proporzioni. L’edificio, infatti, va suddiviso in base alle quote in cui l’attività commerciale non è effettuata, tenendo conto anche dei giorni dell’anno in cui la parte dell’immobile non è destinata a fini di lucro. A quanto ha precisato in una nota il ministero dell’Economia, si procederà con il pagamento della quota relativa al 2013 nel 2014, attraverso un conguaglio basato su stime. Sarà effettuato contestualmente al versamento della prima quota dovuta per l’anno 2014. Il direttore del dipartimento delle Finanze Fabrizia Lapecorella nella risoluzione, ha fatto spere che «si perviene a tale conclusione in considerazione della circostanza che la seconda rata di versamento dell’Imu, scadendo il 16 dicembre 2013, interviene in un momento in cui potrebbero non essere definitivi e disponibili tutti i dati e gli elementi necessari per la determinazione del rapporto proporzionale». In quella data, inoltre, non saranno disponibili i «dati risultanti dai bilanci degli enti non commerciali relativi al medesimo anno». La nota conclude spiegando che laddove «non siano mutate le condizioni di applicazione delle disposizioni sull’Imu dal 2012 l’ente non commerciale potrà seguire, ai fini degli adempimenti relativi al versamento della prima rata dell’Imu, lo stesso comportamento osservato per l’anno 2012»