La crisi si fa sempre più nera, o almeno lo sarà per tutto il 2013. A dirlo è Bankitalia, che nel suo Bollettino economico rivede nuovamente al ribasso le stime sul Pil pubblicate a gennaio, quando si pensava che il calo del prodotto nel 2013 non andasse oltre l’1%. Così invece non è: secondo i dati di palazzo Koch, infatti, quest’anno il Pil italiano dovrebbe contrarsi dell’1,9%, con la stretta sui consumi che invece proseguirà anche nel 2014, con un -0,1% dopo il -2,3% del 2013 e il -4,3% del 2012. Segnali di ripresa inizieranno ad arrivare solo nel 2014, ma “a ritmi moderati”, con un aumento pari allo 0,7%. D’altro canto, aggiunge Bankitalia, dovrebbe rimanere debole anche “la spesa delle famiglie, frenata dall’andamento del reddito disponibile e dall’elevata incertezza sulle prospettive del mercato del lavoro”. Viene inoltre sottolineato che sulla ripresa dell’attività economica tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 “gravano rischi al ribasso, legati principalmente alle prospettive dell’economia globale, alle condizioni di liquidità delle imprese e a quelle dell’offerta di credito”. Sui tempi e sull’intensità della ripresa, inoltre, giocheranno un ruolo importante anche “i rischi di aumenti degli spread sui titoli di Stato”, quindi il governo dovrà necessariamente proseguire nel “conseguimento degli obiettivi di consolidamento dei conti pubblici”.