Il governo ha posto la fiducia sul decreto “del Fare” nell’Aula della Camera. Lo ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Troppe le proposte di modifica, anche se drasticamente ridotte nelle ultime ore, quindi la fiducia è stata posta sul testo arrivato “blindato” dopo la recente approvazione delle commissioni. La presidente della Camera, Laura Boldrini, dopo aver sospeso la seduta, ha convocato per le ore 12 la conferenza dei capigruppo, dove si deciderà come proseguire i lavori dell’Assemblea. “Da qui alla pausa estiva dei lavori parlamentari abbiamo un calendario complicato: bisogna esaminare sei decreti legge, le leggi europee, il ddl di riforma costituzionale, il testo sul finanziamento pubblico ai partiti e quello sull’omofobia: affrontare il voto su 800 emendamenti al dl Fare non consentirebbe di riuscire ad esaminare tutto in tempo”, ha detto Dario Franceschini subito prima di porre la fiducia sul decreto legge. Il governo deve fare i conti con il fallimento della trattativa con il Movimento 5 Stelle sugli emendamenti: se infatti Lega e Sel hanno deciso di ridurre i loro emendamenti, così come ha fatto anche la maggioranza, la stessa cosa non è avvenuta per i grillini. “Abbiamo avuto un incontro stamani – ha ricordato Franceschini – e ci è stato detto che se avessimo accolto una serie di loro emendamenti gli altri sarebbero stati ritirati. Quando abbiamo obiettato che una parte di essi era ammissibile e un altra no per ragioni di copertura ma anche di merito, quel gruppo ha deciso di chiedere il voto su tutti gli emendamenti”.



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