La Corte costituzionale boccia la spending review. In particolare, è stata dichiarata illegittima la norma del decreto legge che prevedeva che Regioni, Province e Comuni sopprimessero o accorpassero tutti quegli enti, agenzie e organismi a cui non fossero stati applicati tagli di spesa di almeno il 20%. Secondo la Consulta, infatti, una misura di questo tipo “sopprime in modo indistinto tutti gli enti strumentali che svolgono funzioni fondamentali o conferite di Province e Comuni senza che questi siano sufficientemente individuati”. La motivazione è stata scritta nella sentenza 236 attraverso cui sono stati giudicati fondati i rilievi avanzati dalle regioni Veneto, Lazio, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. “L’automatica soppressione di enti, agenzie e organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica che esercitano, anche in via strumentale, funzioni nell’ambito delle competenze spettanti ai Comuni, Province e Città metropolitane – spiega la Consulta – prima che tali enti locali abbiano proceduto alla necessaria riorganizzazione, pone a rischio lo svolgimento delle funzioni stesse, rischio aggravato dalla previsione delle nullità di tutti gli atti adottati successivamente allo scadere del termine”. Viene inoltre chiarito che “la difficoltà di individuare quali siano gli enti strumentali effettivamente soppressi e la necessità per gli enti locali di riorganizzare i servizi e le funzioni da questi svolte rendono il decreto sulla spending review manifestamente irragionevole”.



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