Comunque la si voglia interpretare, gli Usa restano il traino dell’economia mondiale. Di sicuro, di quella europea. Certo, loro possono stampare moneta, e lo stanno facendo a ritmi serrati, continuando a immettere nel mercato enormi quantitativi di liquidità. Tuttavia, il Paese sta evidentemente puntando, contestualmente, sull’economia reale, sulle proprie imprese. Nel secondo trimestre del 2013, infatti, il Pil è cresciuto dell’1,7 per cento, decisamente più delle aspettative di Wall Street che aveva stimato la crescita all’1,1 per cento. Un andamento inaspettato per gli analisti, secondo i quali potrebbe indurre la Federal Reserve a ritirare le sue misure straordinarie di sostegno all’economia entro l’anno. E’ attesa in queste ore la decisione della Banca centrale americana sui tassi. Il dato del primo trimestre invece è stato rivisto al ribasso con un taglio a +1,1 per cento da +1,8, Reagisce bene alla notizia il dollaro, in rialzo sia sullo yen che sull’euro; la valuta statunitense ha toccato il massimo di 98,52 contro yen per poi scendere a 98,35 yen. L’euro, invece, è salito a 1,3213 per poi posizionarsi a 1,3225.



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