Brutta notizia nel dibattito già caldo sul futuro dell’Imu: da una parte il Pdl che ne chiede l’abolizione definitiva, dall’altra il governo che dopo il rinvio della rata di giugno temporeggia. Adesso arriva il parere del Fondo monetario internazionale: va mantenuta, dicono, per incoraggiare l’economia. Invece di abolirla, dicono, quello che va rivisto è il sistema catastale italiano (che come si sa ha molte diseguaglianze dovute a un mancato aggiornamento). Quindi si chiede che l’Italia proceda alla revisione del catasto per renderlo più equo. Ma il Fmi critica un po’ tutta la situazione economica del nostro paese: ci vogliono riforme fatte in fretta, dicono. I problemi del mercato del lavoro stanno diventando inaccettabili. Le prospettive di crescita rimangono deboli anche se si cominciano a vedere segnali di stabilizzazione. Infine la disoccupazione: è alta in maniera inaccettabile, dice ancora il Fmi. Si conclude con la botta finale: il Fondo monetario rivede al ribasso le stime della crescita economica del nostro paese. Un Pil che scende dell’1,8% a fine 2013, peggio dell’1,5% previsto. Per il 2014 invece si dovrebbe crescere passando dallo 0,5 allo 0,7%. Il ministro delle finanze giudica comunque positivo il parere del Fmi: “Rriconosce i punti di forza dell’economia italiana nell’aver realizzato progressi significativi nel consolidamento fiscale, nella gestione della riforma delle pensioni e in altri campi come la solidità del sistema bancario”, ha detto.