Nell’ambito dell’inchiesta “Fisher Lange” che lo scorso 17 luglio ha portato all’arresto di Salvatore Ligresti e dei suoi figli (Giulia Maria, Jonella e Paolo – con quest’ultimo che si trova in Svizzera) e di alcuni ex dirigenti di FonSai, la Guardia di Finanza sta eseguendo in queste ore un sequestro preventivo di beni riferibili alla famiglia Ligresti per oltre 250 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal Gip di Torino Silvia Salvatori, riguarda alberghi di lusso (della catena Atahotels), complessi immobiliari, conti corrente e polizze assicurative. Il totale dei beni sequestrati (con operazioni in corso in ben 25 province italiane), secondo gli inquirenti, corrisponderebbe ai profitti illeciti ottenuti dagli arrestati attraverso i reati loro contestati. Proprio pochi giorni fa, il tribunale del Riesame di Torino ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per Jonella e ai domiciliari per Salvatore Ligresti. Le accuse nei confronti degli indagati sono di falso in bilancio, aggravato dal danno ai risparmiatori, e manipolazione del mercato. Il tribunale del Riesame ha anche respinto la richiesta di trasferimento dell’inchiesta da Torino a Milano.



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