Negli ultimi mesi le proteste di Gezi Park hanno mostrato tutti i problemi dell’esecutivo guidato da Erdogan. La Turchia rimane tuttavia un Paese in forte crescita e questo è ancora più evidente andando a studiare i dati del trasporto aereo: la compagnia di bandiera, Turkish Airlines, sta infatti diventando il quarto operatore in Europa, mentre l’aeroporto di Istanbul Ataturk entrerà nella top five degli aeroporti europei per numero di passeggeri trasportati. Le notizie delle ultime settimane inoltre sembrano confermare la vitalità del settore aereo turco: Turkish Airlines è interessata all’acquisto di Olympic, la compagnia greca fondata da Onassis, ora in forti difficoltà economiche. Se così fosse, il vettore turco diventerebbe un gigante del panorama europeo.



È necessario dire che il mercato turco non gode di una grande liberalizzazione, tanto che i vettori low cost europei non sono potuti entrarvi. Esiste la compagnia low cost Pegasus, che anch’essa si sta sviluppando in maniera impetuosa, ma la concorrenza a Turkish Airlines rimane molto limitata. La compagnia di bandiera turca ha trasportato nel 2012 oltre 38,1 milioni di passeggeri, in crescita di quasi 7 milioni rispetto all’anno precedente. Il mercato principale rimane quello domestico con quasi 16 milioni di passeggeri, ma il mercato europeo è estremamente importante: oltre 13,3 milioni di passeggeri hanno avuto come origine o destinazione il continente europeo. L’incremento annuo di questo segmento è stato del 28% nel 2012, contro una crescita di “solo” il 9,8% nel segmento domestico.



Il dato dei passeggeri non è l’unico a stupire, poiché il vettore turco ha avuto un margine operativo superiore ai 400 milioni di euro, pari al 7% del fatturato nel 2012. Il dato del margine è estremamente positivo, perché è molto superiore a tutti i vettori tradizionali europei. Turkish Airlines ha un vantaggio di costo nei confronti degli operatori tradizionali europei e riesce a conquistare quote di mercato sempre maggiore, come dimostrano i dati dell’Aea (Associazione delle compagnia aeree europee). Infatti, la quota di mercato della compagnia turca è ormai superiore al 10%, quando nel 2006 era ancora inferiore al 5%.



Turkish è riuscita a sviluppare un ottimo network di hub and spoke su Istanbul Ataturk, tanto che i transiti internazionali sono ormai quasi 9 milioni. Vale a dire che quasi un quarto di tutti i passeggeri della compagnia non ha come destinazione finale la Turchia, ma utilizza Turkish per spostarsi tra due destinazioni che non sono in quel Paese (ad esempio, un passeggero che parte da Milano e vuole arrivare a Bangkok e utilizza questo vettore e lo scalo di Istanbul come connessione).

Uno degli elementi vincenti di Turkish è indubbiamente lo scalo di Istanbul Ataturk, che nel 2012 ha trasportato 44,9 milioni di passeggeri. L’aeroporto è il sesto in Europa per numero di passeggeri trasportati e molto probabilmente nel corso del 2013 sorpasserà sia Madrid che Amsterdam, posizionandosi subito dopo Londra Heathrow, Parigi Charles de Gaulle e Francoforte.

La crescita del trasporto aereo turco è profondamente legata all’economia di questo Paese in generale e di Istanbul in particolare. Ad esempio, il sistema aeroportuale della città affacciata sul Bosforo ha visto transitare il 62% in più di passeggeri del sistema aeroportuale lombardo (Linate, Malpensa, Orio al Serio e Montichiari). Turkish Airlines è il protagonista di questa crescita.

I programmi futuri sono molto ambiziosi e ben presto la compagnia diventerà una delle “big” del settore aereo europeo, sia che acquisisca qualche compagnia europea in difficoltà, come Olympic, sia che cresca stand-alone. L’Italia sembra molto lontana da questi fasti turchi: questa, purtroppo, è l’amara verità.