Come “difendersi” dal nuovo redditometro? Ovvero, come evitare di incappare in controlli dell’Agenzia delle entrate e, se proprio succede, come essere in grado di dimostrare che tra il proprio reddito e il proprio tenore di vita non vi siano sospette discrepanze? Tanto per cominciare, spiega Il Corriere della Sera, è pressoché inutile tenere gli scontrini delle spese; il Fisco vuol sapere se le nostre spese sono commisurare alle nostre entrate. E’ necessario, quindi, certificare la provenienza delle entrate. Il caso più tipico di entrate che potrebbe essere occultata al fisco, seppur lecita, è quello di un prestito o di una donazione. Ecco, l’ideale, anche in questi casi, è farsi fare un bonifico bancario. E accompagnarlo da una scrittura privata. Se fosse richiesto di rendere conto delle spese stimate (es. per i consumi alimentari), nell’ambito di un accertamento approfondito, si tenga conto del fatto che il Fisco accetta anche argomentazioni di natura logica. Si ricordi, in ogni caso, che l’accertamento scatta quando si ravvisi uno scarto almeno del 20% tra il reddito dichiarato e le spese. Di quest’ultimo, tendenzialmente il Fisco sa già ogni cosa.



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