Secondo le rilevazioni dell’Istat, nel mese di agosto, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (denominato Nic) è aumentato dello 0,3 per cento. Si tratte di stime preliminari, al lordo dei tabacchi. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, invee, l’aumento è stato dell’1,1 per cento. C’è stata, rispetto a luglio, una lieve frenata. Allora, infatti, lo scarto tendenziale era dell’1,2 per cento. Secondo l’Istituto statistico, l’andamento dell’inflazione, per lo più, va imputato ai rallentamento delle dinamiche tendenziali di beni alimentari e energetici. Tali dinamiche sono solamente in parte controbilanciate da un aumento accelerato del prezzo di alcuni servizi e, in particolare, dei trasporti, che aumentano rispettivamente dell’1 e del 4,1 per cento. Calano, invece, soprattutto per ragioni stagionali gli alimentari non lavorati (-1,3 per cento), specie i vegetali freschi (-6,5 per cento) e la frutta fresca (-2,1 per cento). L’inflazione acquisita per il 2013, quindi, sale all’1,3 per cento dall’1,2 per cento di luglio, mentre l’inflazione di fondo, al netto dei beni energetici e alimentari freschi, resta all’1,1 per cento.