L’Istat ha comunicato oggi le sue stime sull’andamento del Pil italiano nel secondo trimestre del 2013. Il dato, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, fa segnare una diminuzione dello 0,2% rispetto al primo trimestre del 2013 e del 2% nei confronti del secondo trimestre del 2012. Secondo quanto comunicato dall’Istat, il calo congiunturale è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Il secondo trimestre del 2013 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al secondo trimestre del 2012. La variazione acquisita per il 2013 è pari al -1,7%.



Il dato di oggi costituisce l’ottavo trimestre consecutivo di calo del Pil. Il 10 settembre ci sarà la stima completa, ma difficilmente ci sarà un ribaltamento in positivo. Queste cifre, secondo quanto ha dichiarato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, erano previste, ma gli indicatori di fiducia e gli ordinativi positivi fanno ritenere che il terzo e il quarto trimestre dell’anno si chiuderanno con un Pil in rialzo. Anche per un portavoce della Commissione europea il dato di oggi non è sorprendente, ma in linea con le ultime previsioni di primavera formulate da Bruxelles. Resta il fatto che l’Italia deve continuare sulla strada delle riforme per cercare di avviarsi sul sentiero della crescita.



Oggi l’Istat aveva anche diffuso i dati sulla produzione industriale, anch’essa in calo a giugno del 2,1% rispetto a un anno fa, seppur in aumento dello 0,3% se confrontata con maggio 2013.

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