Notizie incoraggianti dal Centro ricerca di Confindustria (Csc): l’economia dovrebbe ricominciare a ripartire lentamente in quanto nel terzo semestre si registra lo stop della recessione. Nonostante la traballante situazione politica che appare essere sempre sul filo del rasoio, stiamo assistendo ad un’interruzione del Pil e il ritorno a variazioni positive, se pur lieve, che si aggira sul +0,3%. Il centro di ricerca vede i dati in netto miglioramento: se nel 2013 si è verificata una contrazione del 1,6%, nel 2014 si avrà un incremento dello 0,7%. Confindustria mette però le mani tenendo da conto il fattore “instabilità politica” che potrebbe provocare un nuovo calo del Pil. Un chiaro messaggio nei confronti delle istituzioni. Dall’inizio della crisi che ha visto la luce nel 2007, gli italiani hanno perso 1,8 milioni di posto di lavoro e l’occupazione sarà in callo ancora per qualche mese finché, nella primavera 2014, ritornerà a crescere. Csc fa sapere inoltre che il mercato del lavoro non si ristabilizzerà spontaneamente e c’è quindi bisogno dell’intervento del governo affinché vengano approvati dei provvedimenti sia per la crescita sostenibile, sia per aumentare i posti di lavoro. In questo contesto di lieve miglioramento resta comunque la nota amara della pressione fiscale effettiva che dovrebbe rimanere ancora molto alta: 53,5% entro la fine di quest’anno e 53,2% prevista per il 2014. Alla luce di questi dati Confindustria fa pressione sul governo affinché nel prossimo patto di stabilità vengano approvate misure volte a ridurre il carico fiscale sul lavoro e sull’impresa agendo sul cuneo fiscale e contributivo.



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