L’Italia non sforerà il tetto del 3% del rapporto deficit/Pil. Lo ha assicurato oggi il presidente del Consiglio Enrico Letta, intervenuto a Torino alla Settimana sociale dei cattolici. “Non sono preoccupato – ha detto il premier – perché sono convinto che buonsenso e serenità alla fine prevarranno, perché ce n’è bisogno”. Il debito “è il primo problema di questo Paese, ma per pagare i debiti bisogna essere credibili perché nessuno ci compra il debito se non lo siamo. Ma se non ci comprano il debito, non ce la facciamo”. Rimanendo sul tema del debito, Letta ha aggiunto che si tratta di “un concetto forte dell’uomo, lo stesso Padre Nostro ci parla di debito. Per chi come me pensa al Paese, il debito è il titolo. Il debito è mangiarsi il futuro, è voler risolvere i problemi di oggi con le risorse dei nostri figli. E l’Italia oggi fatica perché in passato ha scelto questa strada. Le difficoltà di questi giorni riguardano proprio questo: pagare il nostro debito”. Il capo del governo ha quindi assicurato che “ci sono tutte le condizioni” affinché “non si sfori il 3%”, quindi l’impegno è che “terremo i conti sotto il 3%”. Dalle istituzioni europee, almeno per il momento, arriva fiducia: “Letta e il ministro Saccomanni hanno ribadito più volte l’impegno dell’Italia a rispettare gli obiettivi di bilancio e a mantenere il deficit sotto il 3%”, ha detto il commissario europeo agli affari economici Olli Rehn. “Abbiamo fiducia che il governo rispetti la parola perché è essenziale per il ritorno alla crescita”. Secondo Rehn, però, prima di tutto è fondamentale che l’Italia raggiunga “la stabilità politica”.