Nonostante le promesse sembra proprio che a ottobre ci sarà il famigerato aumento dell’Iva. Sembrava scongiurato, così dicevano gli esponenti del governo, ma il ministero del Tesoro ha ammesso che è impossibile eliminare la tassa sulla prima casa, come è stato fatto, e allo stesso tempo non aumentare l’Iva. Si passerà dunque al temuto 22% contro l’attuale 21%? Lo scatto dovrebbe entrare in atto il primo ottobre: “O si finanzia l’abolizione dell’Imu o si finanzia il blocco dell’aumento dell’Iva. Entrambe le cose non sono possibili” dicono fonti ministeriali. Lo stesso capo del governo qualche giorno fa aveva ammesso che c’era un problema al riguardo. I tecnici del ministero sono alla disperata ricerca di un miliardo di euro, le coperture necessarie fino alla fine dell’anno ma sembra che non ci siano vie di scampo che in realtà con il taglio dell’Imu arriva a circa 4 miliardi. Di fatto l’aumento dell’Iva è già una legge ufficiale. I commercianti sono contrari all’aumento dell’Iva mentre gli industriali preferirebbero il taglio del cuneo fiscale. C’è poi la posizione dell’Europa, che ha criticato non poco il taglio dell’Imu. Nelle ultime ore non poche sono state le critiche rivolte da Pdl e anche M5S al vicepresidente della Commissione e commissario agli Affari economici e monetari Olli Rhen, colpevole, si dice, di spingere il governo verso l’aumento dell’Iva. 



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