In un recente intervento pubblico [] sul tema della qualità delle politiche il Prof. Sabino Cassese sostiene che in Italia vi è un gran bisogno di razionalizzare i metodi di governo. La produzione di una riforma politica di qualità dovrebbe includere una valutazione preliminare dei probabili effetti delle politiche, la stima dei costi e la verifica dei possibili problemi associati all’implementazione della politica stessa. Inoltre, pratiche di consultazione tempestive, sistematiche e trasparenti sono spesso neglette e l’accesso all’informazione e la possibilità di dialogare è limitata a pochi soggetti.  La legificazione degli indirizzi e della procedura attuativa rende spesso il documento politico ipertrofico, oscuro e complicato. Il metodo dei nostri governi, inoltre, frequentemente sottovaluta la complessità della macchina amministrativa e delle problematiche di attuazione dei diversi livelli amministrativi direttamente interessati.



Il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) sembrerebbe nascere con questi stessi vizi di fabbrica della nostra macchina statale. Ed è proprio per la mancanza di dialogo tra chi fa la politica e chi la amministra che alcuni centri amministrativi periferici hanno cercato di rispondere a una domanda di maggiore giustizia sociale nell’erogazione del sostegno alle famiglie in condizioni di bisogno, divenuta particolarmente incombente in questo periodo di crisi. Nel 2012, per esempio, i Comuni di Castelnuovo del Garda [], Zevio e Nogarole Rocca insieme all’Università degli studi di Verona hanno attivato un progetto congiunto con l’obiettivo di simulare ex ante l’impatto della proposta di variazione dell’Isee attualmente in vigore decisa dal progetto e della proposta di riforma dell’Isee, recentemente passata al vaglio della Commissione congiunta Affari Sociali e Finanza della Camera, in termini di equità all’accesso ai servizi alla persona e di costo del servizio.



Il progetto è di fatto un road test a livello locale per la valutazione ex ante delle proposte di riforma a livello nazionale del nuovo strumento di verifica dei mezzi e per condividere i risultati della sperimentazione sia con la comunità scientifica che con la Pubblica amministrazione che dovrà attuare il nuovo Isee. La sperimentazione studia come: a) definire e calibrare l’Isee al fine di attuare un targeting efficiente a chi è in stato di effettivo bisogno e un meccanismo di assegnazione dell’aiuto che dia “a ognuno il suo”; b) completare la dichiarazione sostitutiva unica a fini Isee con informazioni che permettano sia di scoraggiare comportamenti evasivi, sia di identificare coloro che li mettono in atto; c) stabilire tariffe percepite come eque.



La sperimentazione, che allo stato attuale si basa su un campione di 56 famiglie relativo al prossimo anno educativo 2013-2014 che hanno richiesto una riduzione di tariffa per la scuola materna e su un campione di circa 600 famiglie del periodo 2010-2012 con richieste relative a tutti i servizi offerti del Comune di Castelnuovo del Garda, ha messo a confronto l’Isee attuale con il nuovo Isee, così come descritto nel Rapporto Isee 2012 del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che si distingue dall’attuale principalmente per la nuova struttura di franchigie, ma mantiene una simile struttura delle scale di equivalenza, con l’Isee adottato quest’anno dal Comune di Castenuovo del Garda, che mantiene l’impianto di franchigie, ma fa riferimento allo schema di scale di equivalenza adottate dal Quoziente Parma.

[1] Lezione in occasione della presentazione del Rapporto 2012 – 2013 di “italiadecide”, Camera dei Deputati, Sala della Regina, 11 febbraio 2013.

[2] Castelnuovo del Garda è un comune veronese che all’inizio del 2003 contava 8.900 abitanti ed è cresciuto con un tasso costante sino a raggiungere 12.600 nella metà del 2013. La politica urbanistica, accompagnata dalla realizzazione di importanti opere pubbliche, soprattutto nell’edilizia scolastica, e da politiche sociali e politiche familiari efficaci, ha creato un habitat favorevole per una comunità che è tornata a essere generativa. Il rapporto nascite/morti nel 2001 era intorno ad 1 ed è ora intorno a 1,7. L’asse portante dell’azione amministrativa di Castelnuovo del Garda è il Piano Integrato delle Politiche Familiari (PIPolFam – Piano Integrato delle Politiche Familiari – 01/2013 – Edizione V – Castelnuovo del Garda – www.comune.castelnuovodelgarda.vr.it) che comprende oltre 150 progetti di politiche dirette e indirette che mettono al centro la persona e quindi la famiglia. Castelnuovo del Garda, grazie al PIPolFam ha ottenuto vari riconoscimenti a livello nazionale (I Premio Comune amico della Famiglia 2008 della Presidenza del Consiglio) e regionale (Marchio Famiglia della Regione Veneto).

La nostra simulazione mostra che la distribuzione dell’Isee attuale è molto simile a quella dell’Isee della proposta di riforma, che adotta quasi lo stesso schema di scale di equivalenza, poiché la nuova struttura di franchigie della proposta di riforma diminuisce la componente reddituale in misura quasi proporzionale all’aumento della componente patrimoniale pesata. D’altro lato, la proposta del comune di Castelnuovo del Garda, che mantiene le stesse franchigie dell’Isee attuale, grazie all’effetto di uno schema di scale di equivalenza che tiene conto di differenze nella composizione delle famiglie e delle diverse condizioni di vita in modo più dettagliato, sembra essere molto più efficace nel leggere le diverse situazioni familiari rispetto alle franchigie e, quindi, nel minimizzare la probabilità di assegnare un’agevolazione a famiglie che non sono eleggibili o di non assegnarla alle famiglie che lo sarebbero.

Il costo del sostegno, a parità di costi amministrativi, rimane sostanzialmente invariato rispetto all’Isee attuale nel caso dell’Isee della proposta di riforma, mentre aumenta di circa il 5-10% nel caso dell’Isee adottato dal comune di Castelnuovo del Garda dovuto alla maggiore inclusione. Tale aumento è ritenuto accettabile dall’amministrazione locale, soprattutto se valutato alla luce della maggiore efficacia del targeting dello strumento di verifica dei mezzi e della prevenzione dell’evasione grazie agli strumenti di accertamento sintetici della situazione reddituale e patrimoniale adottati.

Lo studio suggerisce anche che potrebbe essere socialmente migliorativo proporre una riforma più coraggiosa che: a) calcoli il flusso patrimoniale nell’Isee attuale con il tasso di interesse di riferimento per stimare una misura di reddito corrente basata sul reddito disponibile; b) elimini le franchigie e adotti scale di equivalenza appropriate. Queste oltre a riconoscere situazioni specifiche, come lo status lavorativo, la monogenitorialità e lo stato di salute, dovrebbero distinguere anche tra componenti e classe di età dei figli a cui sono associati bisogni diversi. Questa scelta eviterebbe anche che avvengano situazioni logicamente incoerenti in cui il governo locale agisce sulle scale di equivalenza, come nel caso del Quoziente Parma, del Fattore Famiglia della Regione Lombardia e di Castelnuovo del Garda, mentre il governo centrale adotta l’“inutil precauzione” delle franchigie.

Questo ulteriore sforzo riformativo, se aprisse il dialogo e il confronto anche alle parti che si sono fatte carico in modo autonomo del road testing, potrebbe incorporare questi insegnamenti al fine di  ottenere un indicatore di benessere semplice, giusto ed efficace e di ridurre il rischio di riformare la riforma in tempi brevi in quanto incapace di realizzare le finalità della riforma stessa.

 

Maurizio Bernardi (Sindaco di Castelnuovo del Garda), Martina Menon (Università degli studi di Verona), Federico Perali (Università degli studi di Verona) e Veronica Polin (Università degli studi di Verona)