I mercati reagiscono all’incertezza politica italiana, alle minacce di dimissioni dei deputati del Pdl e alle nuove tensioni sul governo, e nel giro di poco tempo Piazza Affari si ritrova ad essere la peggior Borsa del Vecchio Continente. Milano crolla, perdendo l’1,85% sul Ftse All Share e l’1,98% sul Ftse Mib, con il settore del credito in netta difficoltà: Banco Popolare risulta in flessione del 4,65%, Ubi Banca del 4,63%, mentre Intesa Sanpaolo cede il 4,56%, Mediobanca il 4,25% e UniCredit il 3,53%. Resistono le altre Borse, con Francoforte a -0,32%, Parigi a -0,48% e Londra a -0,11%. In rialzo anche lo spread: il differenziale di rendimento tra il Btp a 10 anni e il corrispondente bund tedesco ha superato nuovamente la soglia dei 250 punti, attestandosi a 251 contro i 241 della chiusura di ieri. Le poche notizie positive provengono dal fronte Bot: dopo l’offerta di ieri dei Ctz, il Tesoro ha collocato questa mattina sul mercato tutti gli 8,5 miliardi di euro di Bot semestrali programmati. Gli investitori, nonostante la delicata attuale situazione, continuano comunque a mostrare una certa fiducia: se un anno e mezzo fa i Bot semestrali rendevano il 6,50%, l’asta di stamattina ha registrato un tasso lordo dello 0,781% contro lo 0,886% dell’asta di un mese fa.