Oltre alla cancellazione della prima rata dell’Imu, il overno è riuscito a mettere a segno un secondo punto a suo in materia fiscale. Il tanto temuto aumento di un punto percentuale di Iva, che sarebbe dovuto passare dal 21 al 22 per cento, slitta da ottobre a gennaio. L’idea di fondo è quella di trovare il modo, ovvero le risorse, per poterlo scongiurare definitivamente. Il provvedimento è contenuto nella bozza di decreto legge che è stata visionata in anteprima dall’Ansa. Entro l’anno prossimo, inoltre, saranno anche ridefinite le misure delle aliquote ridotte e degli elenchi cui assoggettare ad essere. Non aumenteranno le sigarette. Le coperture per la misura sono state individuate dall’aumento dell’acconto dell’Ires (al 103%) e dell’Irap per il 2013; proverrà, inoltre, dall’aumento di due centesimo al litro delle accise sui carburanti fino a dicembre 2013 e dal 15 febbraio 2015 di 2,5 cent al litro. Secondo il Codacons e per l’Unione Petrolifera, invece, aumentare le accise sui carburanti produrrà effetti economicamente rovinosi per i consumatori finali. Oggi il Consiglio dei ministri ha anche rifinanziato la Cassa integrazione in deroga per il 2013 tramite un’ulteriore tranche da 330 milioni di euro che dovrà essere ripartita tra le Regioni.