Dall’Eurostat, l’istituto di statistica europea, giunge la conferma delle stime degli analisti e degli investitori. La recessione, tecnicamente, è finita. Nel secondo trimestre dell’anno, dopo sei andamenti consecutivi negativi, il pil torna a marcare segno positivo. Nell’Eurozona, in particolare, è salito dello 0,3 per cento, mentre nell’Unione Europea dello 0,4 per cento. Rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, invece, le rilevazioni restano negative nell’Eurozona dove il pil è calato dello 0,5 per cento in 12 mesi. Si mantiene, invece, stabile nell’Unione europea. Confermato anche che l’Italia continua ad essere in recessione. Ieri l’Ocse affermava che abbiamo perso il 2,4 per cento di pil nel 2012, e che nel 2013 perderemo l’1,8 per cento. Per l’Eurostat, il pil italiano cala dello 0,2 per cento rispetto al primo trimestre. Il che, rappresenta pur sempre una contrazione più ridotta rispetto a inizio anno, quando il pil calava dello 0,6 per cento. Il dato migliore è quello del Portogallo, che sale dell’1,1 per cento. Seguono Germania, Lituania, Finlandia e Regno Unito tutti a più 0,7 per cento



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